Siti web e gabinetti

Tutti noi ogni giorno visitiamo siti web per i motivi più disparati: ci informiamo, ci iscriviamo, ci divertiamo, ci confrontiamo, ci confessiamo, ci gratifichiamo. Qualche volta ci arrabbiamo o ci innamoriamo.

Sul web non abbiamo segreti

Quando siamo soli davanti allo schermo navigando sul web senza intermediari, tiriamo fuori la parte più intima di noi, così finiamo per scrivere o cercare su Google cose che non oseremmo confessare a nessuno. Insomma, essere soli davanti ad uno schermo è un po’ come essere chiusi nella stanza da bagno, al riparo da occhi indiscreti. Per questo motivo gli studi più recenti sulle parole e frasi ricercate sul web rivelano un lato segreto dell’umanità, quasi come se potessero guardare le persone dal buco della serratura del gabinetto.

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Internet non è eterea

Ogni giorno inviamo su Internet messaggi di ogni tipo, cerchiamo online l’indirizzo di un ristorante o la foto di quel parco dove giocavamo da bambini. Consultiamo l’orario dei treni, leggiamo le ultime notizie o curiosiamo sui social per sapere come stanno i nostri amici.

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Genitori sull’orlo di una crisi di nervi

Fare i genitori è sempre stato un mestiere difficile, ma con l’avvento della rivoluzione digitale si aggiungono nuove preoccupazioni. Così, chi deve guidare i minori a navigare sicuri nella Rete si sente spesso spaesato di fronte a minacce poco conosciute.

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Principi di autodifesa personale

Imparare qualche principio di autodifesa personale è il modo più efficace per affrontare gli aggressori in tutti i campi. Soprattutto è utile prepararsi in anticipo ed allenarsi per mantenere il sangue freddo anche nei momenti cruciali. Quando si tratta di computer e di Internet, spesso si pone l’accento sulle minacce alla sicurezza personale e sulla pericolosità della Rete. I social media, poi, sono considerati una vera fucina di malfattori.

In realtà, la natura umana è sempre la stessa con identica dose di malvagità, cambiano però i mezzi con i quali i cattivi agiscono per catturare la fiducia degli innocenti dal cuore puro.

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Amarcord

Proviamo a fare un po’ di “amarcord” dei primi siti web. Riusciremmo ancora ad immaginare la vita senza Internet? Difficile, addirittura impossibile per chi è cresciuto in un mondo connesso. Eppure è molto recente tutto questo bendidio che ci fa restare con gli occhi incollati ad un piccolo schermo anche quando camminiamo, con il serio rischio di sbattere contro un altro essere umano ugualmente immerso nella ragnatela. 

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Tuffi dalla piattaforma

La parola “piattaforma” viene spesso citata, leggendo o parlando di computer, a proposito di qualcosa di non ben definito ed utilizzato per costruire qualcos’altro. Tipicamente si sente dire: “Questo sito è realizzato su piattaforma Pippo”, oppure si apprende che il sistema di un’azienda è tutto basato su piattaforma Pluto, o ancora che si può usare un programma con la piattaforma Paperino.

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Reale o virtuale?

Le belle ragazze diafane e senza rughe qualche volta esistono davvero, ma per lo più abitano realtà virtuali ritoccate con Photoshop. Le belle ragazze un po’ meno magre e un po’ meno lisce si agitano nel mondo reale e scrivono libri sui computer.

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Non basta il cugino?

Noi informatici spesso ce la prendiamo con i dilettanti allo sbaraglio, esemplificati dal cugino “tanto bravo con il computer” che si improvvisa in installazioni, configurazioni e soprattutto consigli ad ignari parenti ed amici, tuttavia lo sbigottimento ci è preso quando abbiamo sentito candidamente dichiarare: “Gli acquisti online me li ha messi la callista!”.

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