Il PC si chiama Personal Computer non solo perché è utilizzabile da una persona alla volta, ma perché è diventato qualcosa di molto personale. Custodisce i nostri segreti, sa a memoria le nostre password, conosce benissimo i nostri amici, le nostre abitudini, i nostri desideri e pure i nostri affari. Ci conosce in ogni intima piega come un familiare o un partner fedele, anzi molto di più.
Internet non è eterea
Ogni giorno inviamo su Internet messaggi di ogni tipo, cerchiamo online l’indirizzo di un ristorante o la foto di quel parco dove giocavamo da bambini. Consultiamo l’orario dei treni, leggiamo le ultime notizie o curiosiamo sui social per sapere come stanno i nostri amici.
Virus e altri malanni
Come i virus che provocano malattie al genere umano possono avere diverse origini, motivi di infezione e modalità di diffusione, così i virus che affliggono i computer causano una grande varietà di sintomi, dolori e resistenza alle cure. Vediamo qui quali malanni possono capitare al nostro computer.
Che grazia, Dr. Grace!
Non può mancare Grace Hopper nei ricordi delle grandi donne del passato che hanno reso grande l’informatica. Grace Hopper era una scienziata di primissimo piano ed aveva una brillante personalità.
Chi era Grace Hopper?
Grace Hopper era un’insegnante di matematica newyorkese che, volendo rendersi utile al suo paese, si arruolò in Marina durante la Seconda Guerra Mondiale. Divenne una delle principali programmatrici del Mark I, calcolatore per le traiettorie dei missili, e diede il suo apporto fondamentale all’evoluzione dell’informatica.
Se Ada fosse stata piemontese
Ada Byron era nata da una breve e passionale relazione tra sua madre Anna Bella, matematica torinese che non aveva saputo fare bene i suoi conti, con il poeta inglese George Gordon Byron. Ada era stata istruita nelle lettere e nelle scienze sotto la guida della matematica piemontese Maria di Sommariva. A 17 anni Ada era entrata all’Università di Torino, dove aveva incontrato il professor Babaciu diventandone l’allieva preferita.
Ada, a che serve il calcolatore?
Questo è un dialogo immaginario sull’origine del calcolatore. La versione originale è stata scritta in inglese con il titolo. “What is a computer for, Milady?”
1840, Ockham Park, la residenza di Lady Ada Lovelace nel Surrey, Inghilterra.
Ada Lovelace (AL) e Charles Babbage (CB) sono in biblioteca all’ora del tè dopo che Babbage è tornato dal suo viaggio a Torino.
Le avventure del signor Giga
Il signor Giga appartiene alla stirpe iniziata con il progenitore Byte, un signore sveglio e molto versatile che, combinando solo otto elementi di base detti Bit, riuscì a conquistare il mondo rappresentandolo in tutte le sue forme.
Se Carducci avesse usato il correttore
Come sarebbero diventate molte delle poesie che abbiamo studiato alle scuole elementari se nell’Ottocento fosse esistito il correttore ortografico? Oggi conosciamo ancora abbastanza l’ortografia per scrivere senza commettere errori? I dislessici possono trovare un valido aiuto nel correttore che automaticamente fornisce la grafia corretta?
Office non e’ solo per l’ufficio
Prima che i computer arrivassero sulle scrivanie ed entrasse nelle aziende la cosiddetta Office Automation, si utilizzavano registri cartacei, macchine per scrivere e copie con la carta carbone. I primi programmi di calcoli e di videoscrittura rivoluzionarono tutte le pratiche di ufficio rendendo inutili certi lavori ripetitivi e creando lavori nuovi che oggi non sarebbero nemmeno immaginabili.
Tuffi dalla piattaforma
La parola “piattaforma” viene spesso citata, leggendo o parlando di computer, a proposito di qualcosa di non ben definito ed utilizzato per costruire qualcos’altro. Tipicamente si sente dire: “Questo sito è realizzato su piattaforma Pippo”, oppure si apprende che il sistema di un’azienda è tutto basato su piattaforma Pluto, o ancora che si può usare un programma con la piattaforma Paperino.