Libri di carta e di bit

Da quando i libri non sono più soltanto di carta e non si acquistano più soltanto in libreria, ma arrivano anche da luoghi virtuali più o meno sconosciuti sotto forma di ebook, su questo fenomeno sono stati scritti fiumi di parole di carta e di bit.

Come al solito, si sono formate fazioni contrapposte: da una parte gli adoratori del profumo della carta rifiutano per principio qualunque tecnologia che si inserisca nel rapporto fisico con il libro, dall’altra i progressisti fanatici butterebbero al rogo non solo i libri ma anche ciò che vi è scritto sopra. Noi abbiamo riflettuto sull’argomento e, per arrivare al nostro succo della questione, abbiamo applicato la regola del tre (*).

Tre buone ragioni per leggere ebook

  1. Le parole di bit hanno grande praticità: un ereader pesa poco ed è facile da trasportare, così si può viaggiare o andare in vacanza con l’intera biblioteca contenuta in pochi grammi. A parità di significato, le parole di bit sono molto più leggere di quelle di carta. L’ereader non costa troppo e si può mettere nella borsa da spiaggia senza sentirsi tremare i polsi se arriva una pallonata, come succederebbe con un iPad.
  2. Un ebook ha una migliore visibilità, si può leggere anche al buio e senza occhiali. Le parole di bit si ingrandiscono e si illuminano molto meglio di quelle di carta, così si può finire il romanzo preferito anche quando il marito (o la moglie) dorme beato. Si possono perfino comperare libri nel pieno della notte e iniziare subito a leggere.
  3. Il vocabolario è integrato e, quando si legge in lingua straniera, si possono facilmente trovare definizioni nella lingua stessa, così si può andare avanti senza interrompersi e si impara anche qualcosa, invece di abbozzare facendo finta di aver capito.

Tre ottimi motivi per preferire libri di carta

  1. Certi tipi di libri hanno senso solo sulla carta. I libri d’arte hanno bisogno di spazio, carta lucida o patinata, riflessi di luce e spessore adeguato. Le strisce a fumetti richiedono le dimensioni precise del foglio di carta e perdono significato se liquefatte nel mare dei bit.
  2. I libri hanno la loro fisicità. Si possono sfogliare per farsi un’idea, si possono mostrare, usare come puntello sotto le gambe dei tavoli, disporre in biblioteca per ricavarne piacere nello sguardo e considerazione dagli amici. Nessuno dirà mai: “Come sei colto con tutti quei libri!” semplicemente guardando l’indice del nostro ereader, anche perché non si permetterebbe mai di ficcare il naso.
  3. Regalare un libro di bella edizione, copertina gradevole e peso non solo intellettuale procura emozioni intense e si può accompagnare con cioccolatini o rose rosse.  Poi resta il ricordo: anche quando il donatore ha ormai preso altre strade, il dono può restare con noi a lungo e risvegliare dolci memorie, non parliamo poi se poi tra le pagine si trovano petali di rose. Al contrario, immaginate la tristezza di un: “Cara, il tuo regalo è nel numero di voucher che ti ho spedito su WhatsApp”: lei probabilmente tirerebbe dritto per la sua strada senza degnare lui di alcuna considerazione. Mica per niente su Amazon.it, dove la sanno lunga, regalare ebook non si può fare.

In conclusione

Secondo noi, libri e ebook conviveranno a lungo, come recita una famosa vignetta in cui una ramazza dice ad un libro: “Rilassati, amico. Hanno inventato l’aspirapolvere, eppure io sono ancora qui!”. Quando le cose cambiano, invece di aver paura di quanto si perde, conviene concentrarsi su ciò che si guadagna.

Da parte mia, leggo per lo più libri di bit, ma a mio nipote, che ha appena compiuto otto anni ed usa benissimo l’iPad, ho regalato quattro volumi di carta.

(*) A questo proposito si può leggere il pezzo “Tre” su “Farina del mio sacco“.
Giovanna Giordano