Che grazia, Dr. Grace!

Non può mancare Grace Hopper nei ricordi delle grandi donne del passato che hanno reso grande l’informatica. Grace Hopper era una scienziata di primissimo piano ed aveva una brillante personalità.

Chi era Grace Hopper?

Grace Hopper era un’insegnante di matematica newyorkese che, volendo rendersi utile al suo paese, si arruolò in Marina durante la Seconda Guerra Mondiale. Divenne una delle principali programmatrici del Mark I, calcolatore per le traiettorie dei missili, e diede il suo apporto fondamentale all’evoluzione dell’informatica.

grace-hopperRealizzò il primo compilatore, il programma che trasforma le istruzioni date in un linguaggio comprensibile agli umani in sequenza di istruzioni in linguaggio macchina (quello a base di bit che valgono 1 o 0), semplificando enormemente il lavoro di programmazione.

Creò la prima libreria di programmi per funzioni note ed è riconosciuta coma la madre del Cobol, un linguaggio di programmazione molto diffuso e utilizzato fino in tempi recenti.

software_bugSuo è anche il termine “bug” (insetto, tradotto in italiano con “baco”) per indicare un errore; questo termine fu da lei coniato quando scoprì che un malfunzionamento del calcolatore era stato provocato da un lepidottero intrappolato in una scheda.

Che personalità!

Grace Hopper era una formidabile divulgatrice (è rimasta famosa la sua spiegazione sui nanosecondi) ed aveva un forte senso dell’ironia. Quando le chiesero che cosa le mancasse di più dopo essersi ritirata in tarda età dalla vita militare, rispose: “Non so come vestirmi la mattina”.

Soprattutto Grace Hopper era abituata ad esercitare il libero pensiero. Considerava normali le cose che faceva, non si sentiva un’eccezione ed insisteva a dire che non era lei la prima donna in Marina ad aver raggiunto il grado di Ammiraglio: ce n’erano state almeno altre quattro o cinque prima di lei.

Il primo “Uomo del computer”

Un primato, però, Grace Hopper lo ebbe: nel 1969 divenne “Uomo dell’anno nelle scienze dei calcolatori”, prima in assoluto a ricevere questa prestigiosa onorificenza. Il linguaggio di genere era di là da venire: ci vollero altri dieci anni ed un’altra donna, Dr. Ruth Davis, perché fosse cambiato nome al premio per renderlo meno sessista.