Dove vai se la mappa non ce l’hai?

Un tempo per orientarsi in città c’era la mappa topografica, un lenzuolo ripiegato in formato tascabile con una caratteristica infallibile: il luogo cercato si trovava sempre esattamente su una piega. Sul retro della mappa c’era un lungo elenco di vie in ordine alfabetico: si cercava via Mazzini e ne usciva, ad esempio, H13 così noi, esattamente come nel gioco della battaglia navale, voltavamo la carta alla ricerca del quadrato per colpire ed affondare.

Poi venne il Tuttocittà, che riuscì a mettere tutte le strade in un libretto comodamente sfogliabile. Negli anni Tuttocittà si arricchì di informazioni di utilità al di fuori della pura mappa e diventò indispensabile: ce n’era uno in ogni casa, in ogni automobile e in ogni borsa di commesso viaggiatore. Infine c’erano i tassisti che, quando ancora non si sentivano minacciati da Uber, conoscevano a memoria ogni segreto della toponomastica cittadina, compresi i numeri di interno e i sensi di marcia.

Come facciamo oggi a trovare la strada?

Tutto questo oggi ha perso di valore, a parte che nelle nicchie che un valore ce l’hanno veramente (ad esempio, le carte di montagna) perché abbiamo in tasca tutte le mappe del mondo in qualsiasi momento. Ci sono mappe online e mappe visibili anche quando non siamo collegati, ce ne sono di migliori e di peggiori, di più o meno adatte ai nostri scopi, ma certamente la più diffusa ed universale si chiama, guarda caso, Google Maps.

Anche Apple ci ha provato con le mappe, addirittura bloccando per un periodo ai suoi clienti l’accesso alle mappe di Google, ma quando ogni possessore di iPhone si è trovato dalla parte sbagliata della città per un appuntamento importante ed ha protestato fieramente, ha dovuto cedere il passo a Google.

Come usare le mappe online

Che cosa possiamo fare con Maps? Trovare luoghi sconosciuti e costruire itinerari con un solo clic scegliendo se vogliamo andare a piedi, usare l’automobile o i mezzi pubblici. Se abbiamo in tasca uno smartphone, grazie a Maps possiamo trasformarlo in un vero e proprio navigatore con tanto di voce femminile che ci intima di girare alla rotonda, terza uscita. Purtroppo le orecchie di quelli di Torino patiscono nel sentire via Bèrtola e la Reggia di Venària, ma tant’è.

E quando c’e’ traffico?

Un’altra funzione fantastica e ancora poco conosciuta di Maps è quella del traffico: attivandola dal menu si vede in tempo reale lo stato di congestione della rete stradale:

  • Verde – via sgombra;
  • Giallo – così così, ma ce la potete fare;
  • Rosso – preparatevi a fare la coda;
  • Rosso scuro – meglio girare alla larga.

La curiosità è che la situazione del traffico viene stimata in ogni punto misurando quanti telefoni cellulari sono collegati alla rete in ogni punto, nell’ipotesi che chi si muove non possa non essere connesso.

Resta un mistero…

In conclusione, con tutte queste meraviglie, resta un mistero: perché ogni giorno incontro per la strada qualcuno che mi chiede dov’è via Meucci o via Confienza mentre brandisce in mano uno smartphone da centinaia di euro?
Giovanna Giordano